Bambinisenzasbarre col contributo dell’ “8 per 1000” della Chiesa Valdese e dell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia insieme a Fondazione di Comunità Milano ha potuto continuare il progetto “TELEFONO GIALLO”, servizio per le famiglie con bambini che hanno un genitore in carcere e non sanno a chi rivolgersi per avere informazioni e suggerimenti.
Il servizio offre informazioni e consulenza psicologica alle famiglie nei difficili momenti che seguono l’arresto di uno o di entrambi i genitori e durante la detenzione. TELEFONO GIALLO risponde direttamente alle famiglie dei genitori detenuti che hanno tante domande e non sanno a chi rivolgerle: “Se mio figlio mi chiede: ‘come faccio a dire ai miei compagni che mio papà è in carcere?’ cosa rispondo?”; “E se viene a saperlo la maestra? come mi devo comportare?”; “Se non posso accompagnare mio figlio in carcere, come posso fare?” “Può mio figlio chiamare direttamente il papà al telefono?”; “In carcere c’è una sala d’attesa per bambini?” In molte carceri italiane c’è lo Spazio Giallo di Bambinisenzasbarre dove i bambini sono accolti da professioniste e possono attendere e prepararsi all’incontro con il genitore.
Gli incontri settimanali con il genitore detenuto rappresentano l’applicazione dei diritti di questi bambini sanciti dalla Convenzione dell’Onu (1989) dove si afferma che il loro interesse e i loro diritti sono “preminenti” e che va tutelato il loro diritto di mantenere il legame con i genitori detenuti.
Mantenere il legame affettivo vuol dire, per questi bambini, crescere continuando ad avere un padre e una madre anche se in carcere.
Le statistiche confermano che, se il legame affettivo viene mantenuto, crollerà la criminalità intergenerazionale cioè, non si ritroveranno anch’essi in carcere in futuro. L’unico modo per decidere di non seguire lo stesso destino dei genitori è quello di conoscerlo.
IL PROGETTO “TELEFONO GIALLO” è SOSTENUTO COL CONTRIBUTO DI:
IL PROGETTO “TELEFONO GIALLO” è STATO SOSTENUTO COL CONTRIBUTO DI: