Interventi di Bambinisenzasbarre onlus a sostegno della genitorialità in detenzione
L’intervento dell’associazione Bambinisenzasbarre Onlus propone il monitoraggio delle azioni a favore della genitorialità in carcere secondo quanto disposto dal Protocollo di Intesa-Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti, art. 8, rinnovato e sottoscritto dal Ministro di Giustizia, dal Garante per l’Infanzia e da Bambinisenzasbarre il 16 dicembre 2021.
La raccolta delle segnalazioni e delle prese in carico sarà effettuata dall’associazione Bambinisenzasbarre attraverso le seguenti azioni:
SISTEMA SPAZIO GIALLO
Il Sistema di Accoglienza Spazio Giallo è un progetto di sostegno alla genitorialità e di cura delle relazioni familiari nel loro complesso. Nasce come realtà strutturata di accoglienza, ascolto e attenzione a tutto il nucleo familiare e funge da laboratorio permanente di sensibilizzazione del personale penitenziario.
Lo Spazio Giallo è il luogo dove i bambini si preparano all’incontro con il genitore detenuto, assistiti da personale specializzato, ma anche il luogo dove costruire nel tempo relazioni e percorsi di sostegno e accompagnamento alla difficile esperienza del carcere con i genitori detenuti e con i genitori liberi o gli altri familiari.
COLLOQUI INDIVIDUALI CON I DETENUTI PADRI
È uno strumento di sostegno alla genitorialità in carcere, da cui iniziare il percorso personalizzato di accompagnamento e presa in carico della singola “storia”.
Si dà particolare attenzione alle situazioni di fragilità e si attiva un sistema di monitoraggio dei bisogni della famiglia con azioni che coinvolgono la comunità esterna (scuola, agenzie educative) e i servizi psicosociali del territorio.
La ricaduta è sui figli e sulla famiglia in una prospettiva di reinserimento socio-familiare.
La promozione e sostegno delle capacità individuali dei soggetti coinvolti consente di assumere un ruolo attivo e responsabile nei processi decisionali della propria famiglia e nel percorso di crescita del propri figli.
Aumentare la consapevolezza del proprio ruolo di padre e dei bisogni dei propri figli durante la detenzione aiuta ad affrontare la separazione, a gestire emozioni e preoccupazioni, ma soprattutto a tornare ad essere un riferimento significativo per i figli, anche in carcere, per ridurre il più possibile l’effetto dell’assenza paterna sulla loro crescita.
GRUPPO DI PAROLA
Sono incontri di gruppo periodici con i genitori detenuti all’interno del carcere. Nell’incontro di gruppo i detenuti affrontano il tema della paternità confrontandosi e condividendo esperienze ed emozioni con chi si trova nella stessa situazione.
Il “gruppo di parola” è inoltre luogo di informazione e formazione: sulle questioni importanti e delicate riguardanti la paternità in carcere sono previsti momenti più strutturati con l’apporto di consulenti specialisti.
LABORATORI PADRE-FIGLIO
È un laboratorio artistico, a cadenza mensile, per i detenuti con i loro figli.
Il disegno, e più in generale il gesto artistico, diventa un linguaggio con cui i bambini entrano in contatto con le proprie emozioni e permette agli adulti di comprendere ciò che sta accadendo dentro di loro. Il mezzo artistico-grafico è qui utilizzato come prezioso strumento di comunicazione con gli adulti e di autoconsapevolezza, che permette l’emersione di emozioni difficili da riconoscere e verbalizzare.
Disegnare insieme ai papà favorisce il processo di consapevolezza dei bambini, trasformando il carcere in luogo maggiormente familiare, dove lasciare il proprio segno.
Allo stesso tempo questa attività consente al genitore detenuto di aumentare la consapevolezza di sé, delle proprie risorse e delle capacità relazionali, e ad entrambi di sperimentare modalità comunicative e relazionali attraverso la creatività, il gioco, la scoperta di potenzialità, abilità e parti di sé poco conosciute, l’ascolto, il non giudizio, l’espressione dei vissuti.
IL COLLOQUIO CON PAPÀ
L’incontro dei bambini con il genitore detenuto in carcere durante il colloquio avviene sempre alla presenza dell’altro genitore e talvolta di altri parenti. Se in alcuni casi gli adulti riescono a ricavare spazi per incontri di coppia, questo non è mai possibile per bambini e ragazzi minori che non hanno la possibilità di sperimentarsi in una dimensione esclusiva con il genitore detenuto. La presenza dell’altro genitore o dell’adulto accompagnatore costituiscono una risorsa cui appoggiarsi ma anche un ostacolo alla costruzione di una relazione padre-figlio.
Considerata l’importanza per i bambini e i ragazzi di stabilire una connessione esclusiva e diretta con ciascun genitore, Bambinisenzasbarre ha istituito un colloquio in cui i figli fino ai 17 anni compiuti possano incontrare il genitore detenuto in assenza del genitore libero o dell’adulto accompagnatore.
PARTECIPAZIONE ALLA “SCUOLA DELL’ACCOGLIENZA”
Durante la Scuola dell’accoglienza, appuntamento quindicinale destinato ai nuovi detenuti arrivati nel carcere di Opera, Bambinisenzasbarre presenta gli interventi di sostegno alla genitorialità attivi all’interno della casa di reclusione, fornendo informazioni e indicazioni al detenuto nel momento di maggior fragilità, quello che segue al trasferimento in un nuovo istituto penitenziario.
Gli incontri della Scuola dell’accoglienza costituiscono il momento di partenza per raccogliere le varie esigenze dei detenuti con figli minori e da cui partire per progettare gli interventi più adeguati.